Capodanno in primavera? I pisani sono riusciti a non far cadere una Torre, figuriamoci se non riescono a festeggiare il capodanno in primavera! Siamo andati troppo in fretta? Allora partiamo dall’inizio della storia.
Forse non sapete che nei Granducati di Toscana erano anticamente in uso calendari diversi da città a città che seguivano regole dettate da usanze cittadine molto sentite e radicate. Poteva dunque capitare che il capodanno non cadesse il 1 gennaio, così era a Pisa, che festeggiava il nuovo anno nel giorno equivalente al 25 marzo.
Quello che si seguiva era lo “Stile Pisano”, ovvero il calendario che si contrapponeva allo “Stile Moderno”, quello oggi di uso comune, e che a Pisa fu adottato solo nel 1749 per volere della dominazione dei Lorena. Ma vediamo come si festeggia il capodanno pisano e quali sono le tradizioni che vengono fedelmente seguite dai pisani per questa ricorrenza.
Indice
Capodanno Pisano: una rievocazione storica
A Pisa, dalla metà degli anni ’80, in un periodo di vivace riscoperta di tradizioni, si è iniziato a riproporre questa antica festa come folclore, legandoci diverse manifestazioni e dando così vita ad un evento ogni anno sempre più seguito: stiamo parlando del Capodanno Pisano!
L’ente promotore era inizialmente lo stesso che ogni anno da’ vita al Gioco del Ponte, la storica sfida tra i due quartieri di Tramontana e di Mezzogiorno, che si fronteggiano spingendo dalle due parti una grande slitta posta sul Ponte di Mezzo, sul fiume Arno. Non è soltanto una sfida campanilistica fatta di uomini giganti e muscolosi, ma è anche una grande festa della città, con cortei storici e sbandieratori in uno scenario unico al Mondo. Proprio nello spirito di questa manifestazione si è impostato l’evento del Capodanno Pisano, oggi seguitissimo e patrocinato dal Comune.
L’evento solitamente prevede un inizio uno o due giorni prima del “nuovo anno” con cortei storici e l’emozionante luminaria sui Lungarni, che fa riflettere gli storici palazzi nel fiume Arno, proprio come nella estiva festa patronale di San Ranieri. Non mancano dibattiti, mostre a tema ed incontri, mentre i ristoranti della città servono piatti tradizionali e qualcuno anche piatti storici e medievali.

Gli appuntamenti del Capodanno Pisano
Vediamo tutti gli immancabili appuntamenti di questa tre giorni storica che racchiude usanze, tradizione ed eventi moderni. Anche se la festa cade il 25 marzo, i giorni festa sono sempre tre: talvolta dal 23 al 25 marzo e altre volte dal 24 al 26 marzo.
Il 23 marzo: i primi eventi
La giornata di apre sempre con dibattiti, incontri, decisioni sui prossimi costumi del Gioco del Ponte: tutti eventi che coinvolgono al massimo i cittadini per quanto riguarda le antiche tradizioni e le vecchie usanze.
Il tardo pomeriggio vengono organizzati giochi d’arme medievali al Giardino Scotto dove si susseguono varie dimostrazioni, esibizioni di danze e canti medievali. I presenti potranno osservare un tradizionale accampamento militare, provare a tirare di scherma con le armi storiche e provare gli antichi mestieri svolti durante la vita medioevale. Non mancano giochi popolari che coinvolgeranno grandi e piccini. La sera, sia del 23 marzo che del 24 marzo vengono organizzati cenoni che ricordano un po’ quelli del 31 dicembre (cenone di San Romolo invece che di San Silvestro): nei ristoranti aderenti vengono proposti piatti della tradizione pisana.
Solitamente si prosegue con un grande spettacolo pirotecnico con i fuochi lanciati dalle imbarcazioni sul fiume, spettacolo che è facilmente osservabile e che richiama migliaia e migliaia di persone che si assiepano sulle spallette dei Lungarni. Non è detto, però, che lo spettacolo pirotecnico avvenga alla vigilia del capodanno, visto che spesso viene spostato direttamente al 25, giorno clou dei festeggiamenti.
Il 24 marzo: la vigilia
Al mattino è possibile effettuare delle visite guidate sulle mura di Pisa, mentre il pomeriggio l’appuntamento clou, prima di quello serale è quello con gli sbandieratori che insieme ai partecipanti del Gioco del Ponte animeranno le vie del centro storico della città di Pisa.
L’attesa per il capodanno pisano si può trascorrere alle Logge di Banchi, location a dir poco suggestiva dove si potrà assistere a spettacoli e riflessioni storiche.
La vera festa: il 25 marzo
Per festeggiare al massimo questa tre giorni, quest’anno c’è stata anche la possibilità di visitare le mura della città, aperte per l’occasione. Non solo, sono state aperte anche la Cittadella di Torre Guelfa e il Fortilizio, dove vi è stata allestita una mostra proprio in occasione del capodanno pisano.
Il 25, la festa inizia la mattina alle ore 10:00 con la partenza di numerosi cortei storici da varie zone della città, ai quale partecipano anche i gonfaloni di tutti i comuni del pisano. I cortei convergono nella storica Piazza dei Cavalieri e da qui procedono uniti verso la vicina Piazza dei Miracoli, dove a fianco della celebre Torre Pendente vi è il bellissimo Duomo, che sarà il vero centro della manifestazione.
Davanti alle porte del Duomo vengono anche presentati gli equipaggi storici delle quattro repubbliche marinare. A questo punto il corteo entra in chiesa al ritmo scandito dal suono degli antichi strumenti quali i tamburi e le chiarine.
A conclusione di questo corteo il vescovo celebra una breve cerimonia religiosa che, però, deve terminare alle ore 12:00 in punto! Vediamo perché! L’inizio dell’Anno Pisano è scandito da un orologio solare sito all’interno del Duomo di Pisa: si ha il cambio dell’anno non appena il raggio di sole che entra da una delle finestre del Duomo arriva a colpire una particolare zona, l’uovo di marmo che è presente nel “pergamo” di Giovanni Pisano, in teoria alle ore 12:00 del 25 marzo.
L’uovo e il raggio di sole non sono segni casuali visto che stanno a significare la nuova vita che sta per cominciare. In verità l’orologio solare non è più attendibile dal punto di vista dell’orario perché nel corso dei secoli sia l’orologio stesso che la struttura della chiesa hanno subito numerose modifiche perdendo la sincronia iniziale, e probabilmente anche il valore religioso di questo scandire del tempo all’interno della cattedrale.
A prescindere da ciò, visto che come abbiamo detto il raggio di sole è anche una tradizione bene augurante per l’anno nuovo, tutti i pisani sperano che alle 12:00 il cielo non sia oscurato dalle nubi o che, peggio, piova. In tal caso, il nuovo anno non comincerebbe con il passo giusto. Finita la tradizionale celebrazione all’interno del Duomo, tutti si radunano in Piazza dell’Arcivescovado dove gli sbandieratori ed i musici salutano, con le loro acrobazie, il popolo pisano ed i numerosi turisti convenuti.
E’ facile capire il valore turistico che una manifestazione del genere può avere, peraltro cade all’inizio di primavera, segnando in pratica l’inizio della stagione turistica. Proprio in questa ottica si cerca oggi di “adattare” un poco gli eventi facendoli cadere di sabato o di domenica, rimanendo comunque il 25 marzo data culmine dei festeggiamenti. Per questo motivo, comunque, il programma può variare molto di anno in anno, complice anche un interesse sempre maggiore che porta nuovi fondi e nuove idee!